“La semplicità è l’ultima sofisticazione. Quando riesci a semplificare davvero qualcosa, puoi muovere montagne.” – Steve Jobs

Ho sempre creduto che la vera comprensione di qualcosa si rifletta nella capacità di esprimerla in modo semplice. Nel corso della mia esperienza come sviluppatore, questa convinzione si è trasformata in un principio guida: scrivere codice che chiunque possa comprendere. Perché spesso, quando qualcosa è troppo complesso da spiegare, forse non lo abbiamo capito abbastanza bene nemmeno noi.

Questo approccio alla semplicità ha una storia affascinante, che inizia ben prima del mondo dello sviluppo software.

La storia dietro KISS

Il principio KISS Keep It Simple, Stupid ha origini affascinanti. Nato dalla mente di Clarence “Kelly” Johnson, un ingegnere aeronautico della Lockheed Martin, durante la Seconda Guerra Mondiale. Johnson guidava la divisione Skunk Works, un nome che oggi è sinonimo di innovazione ma che nacque come battuta interna (il team lavorava vicino a una fabbrica di plastica dall’odore terribile).

La vera genialità di Johnson fu capire che anche i jet più all’avanguardia dovevano poter essere riparati da meccanici medi con strumenti base. “Keep It Simple, Stupid” non significava semplificare fino a banalizzare, ma eliminare la complessità non necessaria.

KISS Principle

KISS nello sviluppo software

Quando rileggo il codice che scrivevo all’inizio della mia carriera, non posso fare a meno di sorridere. Mi sforzavo di renderlo complesso, forse nel tentativo di dimostrare quanto fossi “bravo”. Con l’esperienza ho imparato che la vera sfida non è scrivere codice complesso, ma trovare il giusto equilibrio tra semplicità e necessaria complessità.

Lascia che ti mostri un esempio pratico di come lo stesso problema possa essere risolto in due modi completamente diversi.

Prima versione: L’approccio complesso

public string GetStatoSito(WebSite sito)
{
    if (sito.IsOnline)
    {
        if (sito.UtentiAttivi)
        {
            return "Il sito è online con utenti attivi";
        }
        else
        {
            if (sito.AggiornamentiPendenti)
            {
                return "Il sito è online con aggiornamenti in sospeso";
            }
            else
            {
                return "Il sito è online ma inattivo";
            }
        }
    }
    else
    {
        if (sito.InManutenzione)
        {
            return "Il sito è offline per manutenzione";
        }
        else
        {
            return "Il sito è offline";
        }
    }
}

Questo codice, sebbene funzionale, presenta diverse problematiche. La struttura profondamente annidata rende difficile seguire il flusso logico, mentre l’organizzazione ad albero complica l’aggiunta di nuovi stati o la modifica di quelli esistenti. Ogni cambiamento richiede particolare attenzione per non introdurre bug.

Seconda versione: L’approccio KISS

public string GetStatoSito(WebSite sito)
{
    if (!sito.IsOnline)
        return sito.InManutenzione ? "Il sito è offline per manutenzione" : "Il sito è offline";

    if (sito.UtentiAttivi)
        return "Il sito è online con utenti attivi";

    return sito.AggiornamentiPendenti ? "Il sito è online con aggiornamenti in sospeso" : "Il sito è online ma inattivo";
}

La seconda versione brilla per la sua semplicità. Il flusso sequenziale e l’uso di return anticipati eliminano la necessità di nesting, rendendo il codice immediatamente comprensibile. Aggiungere o modificare stati diventa un’operazione semplice e sicura.

L’applicazione del principio KISS porta benefici tangibili. Il codice diventa immediatamente comprensibile dai colleghi, senza necessità di documentazione estesa. La manutenzione risulta più semplice – anche dopo mesi, capisci subito cosa fa il codice e come modificarlo. Il testing diventa più affidabile grazie alla struttura lineare e prevedibile.

Oltre il codice

La potenza del KISS si estende oltre lo sviluppo software. Che si tratti di documentazione tecnica o di problem solving, la semplicità è sempre vincente: un messaggio chiaro viene compreso meglio, un problema scomposto in parti più semplici diventa più gestibile.

Conclusione

Nel mio percorso ho imparato che esiste quasi sempre un modo più semplice per risolvere un problema. Tuttavia, la passione per la semplicità non deve trasformarsi in semplificazione forzata. Alcuni problemi richiedono una certa complessità, e la chiave sta nel trovare il giusto equilibrio tra semplicità e funzionalità.

La prossima volta che ti trovi davanti a una sfida, fermati un momento e chiediti: "Sto complicando troppo le cose? C'è un modo più semplice per raggiungere il mio obiettivo?"

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